Legno di bambù: perché è il legno più ecologico

legno di bambù

Legno di bambù: perché è il legno più ecologico

La biomassa che si ricava dal bambù si presta a svariati utilizzi, infatti è così versatile che permette di realizzare cordame, tessuti, bioplastica, carta, tubi per l’acqua e molto altro ancora. Il legno di bambù che si ricava dalla lavorazione dei culmi ha delle caratteristiche uniche nel suo genere che non hanno niente da invidiare rispetto al legno che si ricava dagli alberi.

Ci sono diverse ragioni per preferire il legno di bambù rispetto al legno degli alberi e la principale è la possibilità di prevenire la deforestazione. Le piante di bambù rilasciano il 35% di ossigeno in più rispetto agli alberi e per ricavare il legno non è necessario disboscare, ma solo sfoltire i culmi che hanno raggiunto la maturazione e che ricresceranno in appena 5 anni.

Le caratteristiche uniche del legno di bambù  

Ricavare il legno dal bambù è una pratica ormai consolidata, soprattutto in Oriente e in Cina, dove la produzione di questo particolare legno è una realtà esistente da almeno 25 anni. Il legname è utilizzato soprattutto per la realizzazione del parquet o la pavimentazione degli yatch, ma si può usare anche per produrre oggetti di uso comune (come gli spazzolini da denti) o mobili robusti e impreziositi dalla particolari venature del legno di bambù.

La robustezza è solo una delle caratteristiche, ma non è l’unica. Infatti il legno che si ricava dal bambù è anche flessibile e resiste molto bene all’umidità. Il parquet in legno di bambù, se bagnato, ritorna in poco tempo alla sua forma originale e non si imbarca come accade al parquet di legno d’albero.

Se trattato, questo legno tende anche a resistere bene alle macchie, infatti richiede una manutenzione minima e una pulizia molto più semplice rispetto al legno tradizionale.

Perché il legno del bambù è il più ecologico

Finora abbiamo visto le caratteristiche del legno che lo rendono adatto a svariati usi, ma scegliere questa particolare tipologia di legno ha dei risvolti anche sull’ambiente. Le piante di bambù crescono in modo rapido e spontaneo, infatti in soli 5 anni raggiungono la piena maturazione e i culmi sono pronti per essere tagliati.

Tuttavia, il taglio dei culmi è molto diverso dal taglio di un albero. Tagliare un albero significa decretare la sua morte, mentre il taglio dei culmi di bambù lascia la pianta in vita, perché ricrescerà più forte di prima nel giro di qualche anno. Le radici della pianta prevengono l’erosione del suolo, rendendo il bambù adatto alla coltivazione nelle aree a rischio di dissesto idrogeologico.

Ma c’è dell’altro, perché una foresta di bambù produce circa il 40% di ossigeno in più di una foresta di alberi, a parità di dimensioni. Ecco perché abbiamo introdotto anche le piante di bambù nello shop di SaveHuman! Tutti possono supportare la coltivazione di bambù in Italia, senza neppure farsi carico delle incombenze necessarie per la cura delle piante, si cui si occupa Forever Bambù.

Chi sostiene il progetto alimenta in questo modo la sua Banca Ossigeno e riesce a compensare la sua produzione di CO2, legata ad esempio ai trasporti o ai consumi di energia. Un aspetto da non sottovalutare è che dal bambù si produce anche la preziosa bioplastica, che è biodegradabile al 100% e ci rende più vicini al sogno di un Pianeta plastic free.

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