Perché supportare la coltivazione di bambù gigante

coltivazione di bambù gigante

Perché supportare la coltivazione di bambù gigante

La riduzione dei livelli di CO2 nell’aria è un obiettivo importante che è alla nostra portata, soprattutto se ci serviamo di strumenti preziosi come la coltivazione di bambù gigante. Piantare alberi per dare ossigeno alle generazioni presenti e future è già un buon inizio, ma grazie ai bambuseti possiamo fare ancora di più.

Il bambù gigante è una pianta longeva e in grado di migliorare la qualità dell’aria per almeno 100 anni, ma produce anche i germogli usati in cucina e una preziosa biomassa che si può utilizzare per realizzare bioplastica, tessuti e materiali da costruzione che si sostituiscono al legno.

Tutti i vantaggi della coltivazione di bambù

Perché per assorbire CO2 è preferibile un lotto di bambù piuttosto che un albero di cacao, avocado, mango o baobab? Sebbene questi alberi riescano ad assorbire una buona quantità di CO2 ogni anno, svolgono questa importante funzione solo per 10 anni. Al contrario, il bambù gigante si nutre di CO2 per ben 100 anni, dando così un contributo fondamentale per il futuro delle nuove generazioni.

Durante un secolo di vita, il bambù assorbe 22.000 kg di CO2, mentre nel suo ciclo di vita una pianta di baobab riesce a assorbirne solo 3.000. I vantaggi del bambù gigante vanno ben oltre il consumo di CO2, perché la biomassa prodotta ogni anno dai bambuseti viene utilizzata per produrre svariati materiali e oggetti a basso impatto ambientale.

I germogli di bambù sono sempre più usati in cucina, mentre la bioplastica e la biocarta sono materiali biodegradabili che contribuiscono a ridurre la quantità di rifiuti che finiscono nella discariche. Dalla biomassa di bambù si ricava anche un materiale molto simile al legno prodotto dall’abbattimento degli alberi. Ma c’è una differenza importante, perché la biomassa di bambù si produce in continuazione e la potatura non uccide la pianta, mentre abbattere un albero significa porre fine alla sua vita.

Coltivare bambù gigante per compensare la produzione di CO2

Le attività quotidiane comportano un’elevata produzione di CO2, che è dovuta ad esempio ai trasporti, al consumo di energia per il riscaldamento e all’alimentazione a base di carne di manzo. Ogni uomo ha un’impronta ecologica pari a circa 5.200 kg di CO2 ogni anno e non è facile compensare una quantità tanto grande di anidride carbonica.

Se ogni persona supportasse la coltivazione di un lotto di bambù gigante, queste piante potrebbero sequestrare 220 kg in un anno. L’acquisto di un lotto di bambù, unito ad una riduzione dei consumi e dei rifiuti prodotti, è un ottima strategia per migliorare la propria impronta ecologica e contribuire alla creazione di una BancaOssigeno.

Chi sceglie di servirsi del bambù per ridurre la sua impronta ecologica, non ha bisogno di un terreno per coltivare, perché la coltivazione è interamente gestita da Forever Bambù. L’azienda provvederà a piantare e curare le piante nel primo bambuseto in Italia, a Casale Monferrato, in provincia di Alessandria.

Grazie alla sinergia tra Forever Bambù, SaveHuman e la ONLUS Agape, con l’acquisto di un lotto di bambù puoi contribuire alle spese per la realizzazione di progetti di inserimento lavorativo a favore dei disabili seguiti dalla ONLUS La Lanterna di Diogene. Oltre ai lotti di bambù, nello shop di SaveHuman puoi trovare anche gli oggetti realizzati a mano da questi ragazzi e ragazze speciali. Ogni creazione è un pezzo unico, proprio come loro!

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