Il surriscaldamento globale e i cambiamenti climatici non hanno ripercussioni solo sulla terraferma. L’ossigeno prodotto dagli oceani è sempre meno e il delicato ecosistema marino è in pericolo. Alcune specie rischiano di sparire del tutto, mentre si assiste ad una proliferazione di alghe e meduse. Cosa possiamo fare per migliorare la salute degli oceani?
Le cause della perdita di ossigeno negli oceani
Le emissioni di CO2 prodotte dall’uomo stanno mettendo a dura prova anche i nostri mari. Infatti, gli oceani assorbono circa il 25% delle emissioni di gas ad effetto serra, ma in questo modo le acque diventano sempre più acide e inospitali per le specie marine più delicate.
È per questa ragione che assistiamo impotenti allo sbiancamento dei coralli e la produzione di ossigeno degli oceani scende anno dopo anno. I pesci più grandi, come squali, marlin e tonni, sono costretti a spostarsi più in superficie alla ricerca di acque con più ossigeno, ma rischiano di finire sempre più spesso nelle reti dei pescatori.
Secondo uno rapporto presentato alla conferenza ONU sul cambiamento climatico, la Cop25, dal 1960 al 2010 l’ossigeno presente negli oceani è diminuito del 2%. Se il trend non dovesse cambiare, si potrebbe assistere ad un ulteriore riduzione del 3-4% entro il 2100.
Biodiversità a rischio anche negli oceani
Lo spettro del cambiamento climatico irreversibile rischia di avere serie ripercussioni anche sull’ecosistema marino. Nel 1960 esistevano solo 45 zone dell’oceano con un livello di ossigeno troppo basso. Oggi purtroppo queste zone sono diventate 700.
L’Iucn, International Union for Conservation of Nature, ha sottolineato come queste condizioni favoriscano alcune specie marine come alghe, meduse e calamari. Il basso tasso di ossigeno negli oceani metterebbe invece a rischio grandi mammiferi marini, plancton, coralli e mangrovie.
Uno scenario simile porterebbe avrebbe conseguenze non solo sulla biodiversità e il delicato equilibrio degli oceani, ma è prevedibile immaginare anche una progressiva riduzione del pescato. L’impronta ecologica dell’uomo danneggia l’ambiente e al tempo stesso anche a nostra economia, imponendo una seria riflessione sulle azioni concrete da intraprendere.
Come aumentare l’ossigeno prodotto dagli oceani
L’acqua è come oro blu, perché è una risorsa preziosa che va protetta a partire dagli oceani. Una riduzione delle emissioni di CO2 potrebbe scongiurare la perdita di ossigeno degli oceani e creare le condizioni ideali per salvaguardare la biodiversità.
Cosa possiamo fare noi concretamente? La strada più ovvia è chiedere aiuto alla stessa natura che stiamo mettendo in pericolo. Sono gli alberi la fonte primaria di ossigeno e se riuscissimo a dare vita a nuove foreste, queste assorbirebbero tonnellate di CO2.
La community di SaveHuman si è già attivata per produrre ossigeno dall’anidride carbonica, piantare nuovi alberi antismog e diffondere il messaggio che possiamo ancora salvare l’uomo dall’uomo.
Unisciti alla community di SaveHuman e prendi parte al cambiamento! Insieme possiamo rendere il pianeta un luogo salutare in cui noi stessi e le future generazioni possano prosperare, sfruttando in modo responsabile le risorse naturali. Possiamo farlo insieme, un albero alla volta.